Baby Gang in carcere inizia lo sciopero della fame: «Contro la censura»

Il rapper ha "festeggiato" in carcere il primo posto della classifica degli album più venduti con "L'angelo del male "

Baby Gang in carcere inizia lo sciopero della fame: «Contro la censura»

di Redazione web

«Baby Gang ha iniziato lo sciopero della fame». Il rapper dei record, in carcere dopo aver aver violato i domiciliari, postando sui social la campagna di promozione del suo ultimo album, torna a farsi sentire. Il suo staff, attraverso le storie Instagram ha annunciato ai fan la protesta intrapresa da Mouhib Zaccaria, questo il suo vero nome, che ora è in carcere a Lecco.

La protesta

L'entourage di Baby Gang,  arrestato lo scorso 3 maggio dai carabinieri della stazione di Calolziocorte, nel lecchese, ha reso noto via social che: «Ascoltare la radio è uno dei pochi sollievi nella giornata di un carcerato.   Baby ci ha fatto sapere che sentire i suoi pezzi girare in radio lo sta aiutando a sopportare questa assurda detenzione». E che da oggi: «Ha iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la censura che lo sta colpendo nel modo più subdolo e violento».

Le condanne

Baby Gang ha già due condanne in primo grado: per una rapina (4 anni e 10 mesi) e per la sparatoria in corso Como nel 2022 (5 anni e 2 mesi). Lo scorso gennaio l’obbligo di dimora si è trasformato in domiciliari a causa di un colpo di pistola sparato dal rapper contro un conoscente.

I domiciliari sono poi diventati carcere dopo la campagna social di promozione del disco “L’angelo del male“ uscito ad aprile e pubblicata sui suoi profili. Album che ha esordito primo in Italia davanti a Taylor Swift.

I post incriminati

In queste foto, postate il 23 aprile, Mouhib Zaccaria si è fatto immortalare con una pistola e il braccialetto elettronico. Immagini - dicono i giudici - indicative "del pericolo concreto di reiterazione di reati analoghi a quelli per cui è imputato".  Secondo i giudici avrebbe violato le prescrizioni dei domiciliari con la pubblicazione sui social di post legati alla promozione del suo nuovo album. Post che secondo la difesa erano tutti stati «autorizzati».


Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Maggio 2024, 15:29